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ROMA – La Sala Capi­to­la­re del Con­ven­to di S. Maria sopra Miner­va — Sena­to del­la Repub­bli­ca, ha accol­to, vener­dì 1° luglio alla pre­sen­za di un fol­to pub­bli­co, la ceri­mo­nia di con­fe­ri­men­to del pre­mio isti­tu­zio­na­le “Picus del Ver Sacrum 2021 — Mar­chi­gia­no del­l’An­no” giun­to alla 36a edi­zio­ne, patro­ci­na­to dal Sena­to del­la Repub­bli­ca e dal­la Regio­ne Mar­che. Isti­tui­to nel 1986 da Arman­do Maz­zo­ni, fon­da­to­re del CeSMa — Cen­tro Stu­di Mar­che “G. Giun­chi, l’ambito rico­no­sci­men­to è asse­gna­to annual­men­te a mar­chi­gia­ni che si sono distin­ti in cam­po scien­ti­fi­co, arti­sti­co, cul­tu­ra­le e imprenditoriale.

Quest’anno sono sta­ti premiati:

GIORGIA CASONI Impren­di­tri­ce (MC)
GALLIANO CRINELLA Pro­fes­so­re Ordi­na­rio Sto­ria Filo­so­fia Uni­ver­si­tà Urbi­no (AN)
GIUSTINO DI EMIDIO Impren­di­to­re (AP)
GIULIANO GIULIANI Scul­to­re (AP)
DANIELE LIVI Impren­di­to­re (PU)
ALBERTO MONACHESI Gior­na­li­sta (MC)
CLAUDIO PETTINARI Ret­to­re Uni­ver­si­tà Came­ri­no (MC)
SANDRO POLCI Archi­tet­to (MC)
MARCO SANTINI Musi­ci­sta (MC)
ELPIDIO STORTINI Diret­to­re l’Altro gior­na­le (PU)

Il pre­mio Mar­chi­gia­no ad Hono­rem 15a edi­zio­ne a GIOVANNI NISTRI già Coman­dan­te Gene­ra­le dell’Arma dei Cara­bi­nie­ri (RM) Il pre­mio “Mar­chi­gia­no nel Mon­do” 7a edi­zio­ne è sta­to asse­gna­to a JAVIER PABLO LUCCA Mem­bro FEMACEL — Fede­ra­ción Mar­chi­gia­na del Cen­tro Lito­ral (Rosa­rio — Argentina)

Alla ceri­mo­nia di pre­mia­zio­ne han­no par­te­ci­pa­to il Pre­si­den­te Ono­ra­rio del Ce.S.Ma. Prof. Giu­sep­pe Luzi, il Dott. Gior­gio Girel­li, Pre­si­den­te Eme­ri­to CeSMa — Amba­scia­to­re Repub­bli­ca San Mari­no e Pina Gen­ti­li Diret­to­re Cen­tro Stu­di Mar­che. Gli atto­ri Simo­ne Pie­ro­ni e Rober­ta Sar­ti han­no cura­to la let­tu­ra del­le moti­va­zio­ni e dei cur­ri­cu­lum dei pre­mia­ti. Quest’anno di pre­mi sono sta­ti costi­tui­ti dai mul­ti­pli nume­ra­ti “Sfe­ra Duca­le in Pre­zio­so Vor­ti­ce” del­l’ar­ti­sta Car­lo Iaco­muc­ci. Sono inter­ve­nu­ti i Sin­da­ci del­la Comu­ni­tà Mon­ti Azzurri.
La mani­fe­sta­zio­ne è sta­ta orga­niz­za­ta dal­la diret­tri­ce del CeSMa Pina Gentili.


Don San­dro Cor­ra­di­ni è uno dei non pochi uomi­ni di Chie­sa impe­gna­ti in modo mol­to pro­fon­do nel cam­po del­la ricer­ca sto­ri­co arti­sti­ca. Ormai da sva­ria­ti anni ha dedi­ca­to e dedi­ca una par­te del­la sua vita al lavo­ro d’archivio, soprat­tut­to spin­to dall’intenzione di far cono­sce­re il più appro­fon­di­ta­men­te ed ogget­ti­va­men­te pos­si­bi­le la figu­ra e l’opera di Miche­lan­ge­lo Meri­si da Cara­vag­gio, il genio che, come tut­ti ormai rico­no­sco­no, a caval­lo dei seco­li XVI e XVII rivo­lu­zio­nò la sto­ria dell’arte.
Sono pro­prio i ritro­va­men­ti archi­vi­sti­ci di don San­dro, per meglio dire le testi­mo­nian­ze rie­mer­se in un codi­ce da lui sco­va­to negli Archi­vi vati­ca­ni, che con­sen­to­no di for­ni­re una più ampia nar­ra­zio­ne del tra­gi­co duel­lo in cui tro­vò la mor­te Ranuc­cio Tomas­so­ni, nel mag­gio del 1606, come appa­re nel volu­me in memo­ria di Mau­ri­zio Mari­ni (etgra­phiae, 2015) che indu­ce oggi a deru­bri­ca­re l’evento come “omi­ci­dio pre­te­rin­ten­zio­na­le”. Que­gli scrit­ti in effet­ti aiu­ta­no a capi­re per­ché la mano dell’artista si armò quel fata­le gior­no e i veri moti­vi di quel duello.
Inda­gan­do sul­le car­te del fon­do nota­ri­le e su quel­le del fon­do cri­mi­na­le del Gover­na­to­re di Roma, Cor­ra­di­ni ha sco­per­to cosa era real­men­te suc­ces­so, e poi che tipo di pena ave­va subi­to Cara­vag­gio e se quell’uscita così fret­to­lo­sa da Roma ave­va uno sco­po e un fine, vale a dire se ci fos­se l’idea di come poter rien­tra­re, e come, oppu­re fos­se una con­di­zio­ne per­ma­nen­te. Abbia­mo insi­sti­to su que­sto pun­to che ci pare dav­ve­ro poter rias­su­me­re bene come don San­dro Cor­ra­di­ni abbia inte­so la ricer­ca sto­ri­ca, sem­pre però col­le­ga­ta a tema­ti­che di carat­te­re civi­le, edu­ca­ti­vo, in uno spi­ri­to par­te­ci­pa­ti­vo che ne ha sem­pre esal­ta­to anche il por­ta­to spirituale.
Non biso­gna dimen­ti­ca­re infat­ti che egli ha rico­per­to per anni anche un inca­ri­co di impor­tan­za capi­ta­le in Vati­ca­no, come pro­mo­to­re di giu­sti­zia del­la Con­gre­ga­zio­ne per le Cau­se dei San­ti, pri­ma di impe­gnar­si in pri­ma per­so­na, ormai da oltre 30 anni, in inda­gi­ni di archivio.


Il 19 novem­bre nel Salo­ne del Soda­li­zio dei Pice­ni si è svol­ta l’interessante ed attua­lis­si­ma con­fe­ren­za sul­la pan­de­mia dove sono inter­ve­nu­ti i prof. Giu­sep­pe Luzi, Anto­nio Ber­na­bei e Miche­le Para­di­so. SARS-CoV‑2: un’epidemia atte­sa — Prof. Giu­sep­pe Luzi Spec. In All. e Immu­no­lo­gia Cli­ni­ca — Malat­tie infet­ti­ve già Prof. Assoc. — Medi­ci­na Inter­na “Sapien­za” — Univ.di Roma Rea­zio­ni psi­co­lo­gi­che all’esperienza del­la pan­de­mia Covid-19 — Prof. Anto­nio Ber­na­bei Medi­co psi­chia­tra — già Ricer­ca­to­re Uni­ver­si­ta­rio “Sapien­za” — Univ. di Roma Comu­ni­ca­re e gesti­re l’informazione nel rischio cli­ni­co — Dott. Miche­le Para­di­so Dir. Med UOS Malat­tie Neu­ro­de­ge­ne­ra­ti­ve Osp. San Gio­van­ni Bat­ti­sta, Ordi­ne di Malta-Roma