ROMAMar­tedì 27 giu­gno alle ore 17:00, nella Sala Capi­to­lare del Senato della Repub­blica, si svol­gerà la ceri­mo­nia di con­se­gna del pre­sti­gioso rico­no­sci­mento “Picus del Ver Sacrum 2022 — Mar­chi­giani dell’Anno”.
Il pre­mio, con­fe­rito annual­mente dal Cen­tro Studi Mar­che “G. Giun­chi” a mar­chi­giani che si sono par­ti­co­lar­mente distinti per meriti pro­fes­sio­nali, scien­ti­fici, arti­stici, cul­tu­rali e sociali, è stato isti­tuito nel 1986 dal pro­fes­sor Armando Maz­zoni, allora Pre­si­dente del Ce.S.Ma.

Nella rosa dei pre­miati di que­sta 37a edizione:

LANFRANCO BELEGGIA, Impren­di­tore
MATTEO CAIMMI, Impren­di­tore eco­lo­gico
PAOLA CECCHINI, Scrit­trice
ROSSANO CORRADETTI, Musi­ci­sta
IVANO DIONIGI, Pro­fes­sore Eme­rito dell’Alma Mater Stu­dio­rum Univ. di Bolo­gna
DANIELE FORNI, Impren­di­tore Bio­tec­no­lo­gie
TONINO MAURIZI, Arti­sta
RAIMONDO ORSETTI, Diri­gente della Regione Mar­che
STEFANO PARCAROLI, Impren­di­tore
PAOLA TASSETTI, Pit­trice

Saranno inol­tre asse­gnati il pre­mio Mar­chi­giano ad Hono­rem (16a edi­zione) al regi­sta GIAMPIERO SOLARI e il pre­mio Mar­chi­giano nel Mondo (8a edi­zione) a RICCARDO LATTANZI, pro­fes­sore di radio­lo­gia e inge­gne­ria elet­tro­nica alla New York Uni­ver­sity.
I premi quest’anno saranno costi­tuiti dalle xilo­gra­fie “Argani”, 15 esclu­sivi esem­plari dise­gnati e colo­rati a mano dal mae­stro San­dro Trotti, stam­pati con tor­chio cal­co­gra­fico dal mae­stro inci­sore San­dro Pazzi.

Alla ceri­mo­nia di pre­mia­zione, che sarà aperta dai saluti isti­tu­zio­nali del Sena­tore Que­store del Senato della Repub­blica Anto­nio De Poli, pren­de­ranno parte il Pre­si­dente Ono­ra­rio del Ce.S.Ma pro­fes­sore Giu­seppe Luzi, l’Ambasciatore Gior­gio Girelli e la gior­na­li­sta Rosanna Vau­detti.
Inter­ver­ranno per la let­tura dei cur­ri­cu­lum e delle moti­va­zioni gli attori Simone Pie­roni e Roberta Sarti. L’evento, orga­niz­zato dalla diret­trice del Ce.S.Ma Pina Gen­tili, sarà tra­smesso in diretta strea­ming al link https://webtv.senato.it/ e sul canale You­Tube del Senato Ita­liano https://www.youtube.com/user/ SenatoItaliano/.


Resterà aperta fino al 27 novem­bre la mostra “Le ori­gini Mar­chi­giane. La Carta e Fabriano” orga­niz­zata dal Cesma presso l’Istituto Ita­liano di Cul­tura di Praga.
L’esposizione, visi­tata già da nume­rose auto­rità, sta regi­strando una note­vole affluenza di pub­blico costi­tuito da stra­nieri appas­sio­nati di cul­tura ita­liana, ita­liani resi­denti nella Repub­blica Ceca, ita­liani di seconda gene­ra­zione, stu­denti e turi­sti pro­ve­nienti da tutto il mondo.
Molto apprez­zata la sapienza arti­giana dei mastri car­tai fabria­nesi rap­pre­sen­tati da Luigi Mecella che in occa­sione dell’apertura della mostra ha dato dimo­stra­zione della pro­du­zione della carta a mano e da Franco e Anna­rita Librari, autori delle inci­sioni in cera per la rea­liz­za­zione delle fili­grane arti­sti­che su carta.
Una pre­ziosa occa­sione per Fabriano e per l’intera Regione Mar­che di mostrare le pro­prie eccel­lenze attra­verso uno straor­di­na­rio patri­mo­nio docu­men­ta­rio sul mate­riale più fra­gile e al con­tempo più solido e più “tec­no­lo­gi­ca­mente” resi­stente che gli uomini abbiano mai pro­dotto: la carta.
La mostra, curata dal pro­fes­sor Franco Mariani e alle­stita da Franco Petruio e Mario Meloni, è stata orga­niz­zata con il con­tri­buto dell’Ambasciata d’Italia, della Regione Mar­che, della Fon­da­zione Cari­fac, dell’Associazione Mar­chi­giani Repub­blica Ceca, del Comune e del Museo della Carta e della Fili­grana di Fabriano.
«Que­sto straor­di­na­rio pro­getto espo­si­tivo si è reso pos­si­bile gra­zie alla sen­si­bi­lità e all’infaticabile lavoro di molte per­sone — ha sot­to­li­neato la diret­trice del Cesma Pina Gen­tili — a cui rivolgo un sen­tito rin­gra­zia­mento. In par­ti­co­lare rin­gra­zio l’ambasciatore Pasquale D’Avino e il diret­tore dell’IIC di Praga Gio­vanni Sciola per aver faci­li­tato i rap­porti tra l’Italia e la Repub­blica Ceca, oltre che la Fon­da­zione Cari­fac nelle per­sone di Guido Papiri (pre­si­dente), Marco Bol­drini (segre­ta­rio) e Venan­zio Gover­na­tori, per la costante collaborazione.


TOLENTINO — Tante idee, pro­po­ste vivaci e spunti nuovi sono emersi dall’incontro con i gio­vani impren­di­tori di ori­gine mar­chi­giana pro­mosso dal Cen­tro Studi Mar­che “Giu­seppe Giun­chi” — CeSMa di Roma.
Si tratta del secondo con­vi­vio orga­niz­zato dall’Associazione cul­tu­rale allo scopo di favo­rire il dia­logo tra le nuove leve dell’imprenditoria mar­chi­giana, per tenere vivo il loro “natu­rale” senso di appar­te­nenza e per guar­dare al futuro con spi­rito col­la­bo­ra­tivo. La mis­sione del CeSMa è infatti quella di svi­lup­pare rela­zioni tra i tanti mar­chi­giani a Roma e coloro che risie­dono nelle Mar­che, con ini­zia­tive coor­di­nate dalla diret­trice Pina Gen­tili.
La serata si è svolta venerdì 9 novem­bre al “Casale delle Noci” dove Franco Moschini, Pre­si­dente ese­cu­tivo del Cesma, ha accolto Chiara De Caro, Cri­stina Trom­betti Lampa, Gior­gia Latini, Ales­san­dro Laz­za­rini, Fran­ce­sco Lom­bardo, Roberto e Sil­via Rossi, Simone e Giu­lia Smar­giassi, Orietta Var­nelli.
Ad aprire l’incontro il pen­siero per la scom­parsa di Gae Aulenti «una cara amica — ha ricor­dato com­mosso Moschini — e uno straor­di­na­rio archi­tetto a cui ho avuto il pia­cere di affi­dare la ristrut­tu­ra­zione del “Casale delle Noci”, con­dotta con grande sen­si­bi­lità e rispetto per le radici sto­ri­che e per il ter­ri­to­rio».
Ed è stato pro­prio il ter­ri­to­rio il deno­mi­na­tore comune della serata, anche dal punto di vista gastro­no­mico, aspetto curato con pas­sione dal gio­vane chef tolen­ti­nate Paolo Pacia­roni, Piatto d’Argento all’Accademia della Cucina ita­liana, e offerto dal pre­si­dente della Comu­nità Mon­tana dei Monti Azzurri Giam­piero Feli­ciotti.
La discus­sione, vivace e sti­mo­lante, ha messo in luce la neces­sità di costi­tuire una rete di rela­zioni sup­por­tate dall’uso del web e dei social-network al fine di indi­vi­duare ini­zia­tive capaci di aggre­gare le per­sone e supe­rare l’individualismo.
I gio­vani impren­di­tori, per affron­tare la glo­ba­liz­za­zione senza per­dere di vista la comune iden­tità locale e le pro­prie pecu­lia­rità, chie­dono occa­sioni d’incontro e pro­getti d’internazionalizzazione per favo­rire la cul­tura, il lavoro e la pre­senza dei mar­chi­giani nel mondo.